Aiutare i bambini a esprimere le emozioni: qualche consiglio pratico

Non esistono emozioni negative. Ogni sentimento merita di essere vissuto ed espresso. Esso deve essere gestito nel modo migliore, ma mai represso. Anche perché questo non significa farlo sparire, ma aumentare la possibilità di trasformarlo in sintomi, reazioni psicosomatiche o comportamenti disadattivi. Per questo, aiutare i bambini a esprimere le emozioni diventa centrale per il loro benessere.

Le emozioni hanno un ruolo centrale nello sviluppo. Imparare a conoscere le emozioni, riconoscerle, controllarle e gestirle è un obiettivo fondamentale di ogni educazione.  Capita, però, che a volte i bimbi sembrano non riuscire ad esprimere quello che hanno dentro. Questo avviene, soprattutto, a seguito di momenti di particolare complessità. A causa di un lutto, di una separazione o di un cambiamento importante nella loro vita, i bimbi possono sviluppare una momentanea incapacità di tirar fuori il loro dolore. Sembra, quasi, che non riescano a  mettervi parola, e che preferiscano tenere la sofferenza per sé. Ma non solo. A volte, la tendenza a tenere per sé le proprie emozioni sembra una caratteristica di personalità del bambino.

Certamente ci sono eventi di una gravità oggettiva, ma non è tanto questo a fare la differenza. Sono i vissuti del bambino, cioè come egli percepisce l’evento, a rendere una situazione complessa. A volte, quello che dai grandi può essere percepito come qualcosa di superficiale, in realtà per il piccolo può avere una grande importanza. Al contrario, in situazioni che per noi possono sembrare inaffrontabili, i bambini trovano dentro di sé le risorse per viverle al meglio.

 

AIUTARE I BAMBINI A ESPRIMERE LE EMOZIONI

In momenti della vita particolarmente complessi, dunque, può capitare che i piccoli facciano fatica a esprimere la loro sofferenza. Il problema sorge, però, quando le emozioni, non gestite, rischiano di sfociare in maniera incontrollata. Esse, infatti, possono esplicitarsi in comportamenti sintomatici. Tra questi, molto diffusi sono i disturbi del sonno, dell’alimentazione, i disturbi del comportamento e le reazioni psicosomatiche. Sono frequenti anche attacchi d’ansia o momenti di rabbia incontrollata. L’incapacità di condividere ciò che provano, quindi, rischia di acutizzare e sedimentare la sofferenza.

Lo psicoanalista Winnicott parla di autocontenimento. Il termine definisce l’atteggiamento di quei bimbi che affrontano le emozioni più dolorose da soli, senza chiedere aiuto agli altri. Tenendole nascoste, i bimbi compiono un lavoro molto stressante e faticoso. Le emozioni provate, di conseguenza, si ingigantiscono e fanno ancora più paura. A quel punto, il rischio è che emergano sottoforma di agitazione, ansia, preoccupazioni eccessive e comportamenti sintomatici.

Aiutare i bambini a esprimere le emozioni

COSA FARE PER AIUTARE I BAMBINI A ESPRIMERE LE EMOZIONI?

  • SINTONONIZZARSI. L’empatia è alla base di un ascolto e di una comprensione autentica. Sintonizzarsi con le emozioni del proprio figlio, permette di entrare in relazione con lui, offrendo sicurezza e comprensione. Iniziare una frase con “Lo so che ti senti triste, arrabbiato, deluso,….” aiuta il bambino a percepire l’empatia nei suoi confronti. Inoltre, ciò fa passare il messaggio che se ne può parlare. Occorre rispettare gli stati emotivi dei piccoli. Questo vale anche quando possono sembrarci eccessivi o incomprensibili. E’ importante chiedere loro come si sentono. Non solo: anche il motivo per cui stanno provando certi sentimenti. Questo, infatti, può essere molto utile per iniziare quel processo di alfabetizzazione emotiva così importante per lo sviluppo. Dimostrare comprensione e vicinanza emotiva è fondamentale per entrare in connessione con  piccoli. E questo è il primo passo per iniziare ad aiutare i bambini a esprimere le emozioni.

 

  • SPERIMENTARE. Anche se doloroso, occorre fare esperienza che, anche lasciandosi andare alle emozioni, esse non ci distruggono. Anzi, vivere le emozioni è il primo passo per imparare il proprio modo di gestirle. Solo facendo esperienza, infatti, si può comprenderlo.

 

  • COMPORTAMENTI FUNZIONALI. Comprendere le emozioni non significa accettare qualsiasi comportamento. Se le manifestazioni del piccolo sono disfunzionali, occorre aiutarlo a trovare soluzioni migliori. Come sempre, la soluzione non deve essere calata dall’alto.  Attraverso il dialogo e il confronto con l’adulto, i bimbi possono generare le proprie modalità per far fronte alla situazione.

AIUTARE I BAMBINI A ESPRIMERE LE EMOZIONI: QUANDO RIVOLGERSI A UN PROFESSIONISTA?

Può capitare che in momenti di vita particolarmente dolorosi per tutta la famiglia, i bambini evitano di parlare di certi argomenti. Spesso, i bimbi temono di ferire chi si prende cura di loro. Magari i piccoli vogliono parlare della morte del nonno o della scelta di separarsi dei genitori. Oppure sentono il bisogno di fare domande sulla perdita del lavoro di papà. A volte si chiedono dove è andato il fratellino tanto atteso, che purtroppo non è mai nato. Allo stesso tempo, però, sentono che facendolo rischierebbero ulteriormente di far soffrire i genitori. Oppure possono essere molto arrabbiati con mamma e papà. Allo stesso tempo, però, temono che questa rabbia, se espressa, possa fare in modo che i genitori non gli vogliano più bene.

Fermare questi circoli viziosi è molto importante. I bambini devono poter esprimere quello che hanno dentro. Questo è fondamentale per evitare  che questa sofferenza li blocchi. A volte, però, non è facile affrontare argomenti così delicati. Uno spazio di parola esterno può aiutare i bambini a ridimensionare le emozioni associate all’evento. Questo non significa che l’emozione viene eliminata, anzi. L’emozione, infatti, pian piano viene gestita e diventa parte di sé e della propria storia. In questo modo i bambini possono imparare a trasformarle in punti di forza. Un percorso con lo psicologo aiuta il bambino e la sua famiglia proprio in questa direzione. Un lavoro preventivo mira alla promozione del benessere del piccolo e, di riflesso, di chi gli è accanto.

 

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO

 

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