Cyberbullismo. Di cyberbullismo si muore.

Il cyberbullismo è un fenomeno sempre più diffuso. Spesso, però, purtroppo, non se ne comprende la gravità. A volte, può capitare che bambini e ragazzi mettano in atto dei comportamenti gravi, che vengono minimizzati dagli adulti, ed etichettati come ragazzate. Il cyberbullismo, invece, non è una ragazzata. E’ importante che la gravità della violenza di questo fenomeno venga ben compresa dapprima dagli adulti. Da loro, in primis, deve partire la consapevolezza di cosa sia il cyberbullismo, in modo da poterlo prevenire. E’ la prevenzione, infatti, l’arma più potente per combattere questo fenomeno.

CYBERBULLISMO E BULLISMO: ANALOGIE E DIFFERENZE

I casi di cronaca ci riportano sempre più spesso episodi di bullismo. Alcuni di questi, con risvolti tragici palesi. Molti altri, invece, rimangono sullo sfondo, portando con sé dolori indicibili. Il bullismo è un fenomeno che può manifestarsi in molti modi. In particolare, negli ultimi anni, con l’avvento delle nuove tecnologie, ha preso piede una nuova forma di violenza. Si tratta di cyberbullismo, caratterizzato dall’uso dei social network e la diffusione online.

Anche se per molti versi possono sembrare simili, in realtà queste due forme di prevaricazioni si caratterizzano per diversi elementi. Entrambi sono forme di violenza volontaria, ripetuta nel tempo e dannosa per la vittima. Nel cyberbullismo, però, si aggiunge anche la presenza di dispositivi elettronici e strumenti di condivisione di massa. Computer, cellulari e social network, infatti, diventano gli strumenti per far circolare frasi, video e immagini. L’impossibilità di fermare la diffusione di informazione è uno degli elementi per cui il cyberbullismo è estremamente pericoloso. Una volta messe in rete, infatti, le informazioni non possono più essere controllate.

Internet e la rete sono una realtà molto più ampia di noi. Le loro potenzialità sono enormi e consentono di avere molti vantaggi che, anche solo dieci anni fa, non erano nemmeno pensabili. Come tutte le cose potenti, però, possono rivelarsi molto pericolose, sia per i bambini, che per gli adulti. Vietare l’uso di tablet e smartphone, però, non solo è impossibile, ma anche controproducente, perché non offre ai bambini la possibilità di allenarsi su un campo che, inevitabilmente, farà parte della loro vita. Dunque, è meglio educare ad un uso corretto delle nuove tecnologie, in modo da offrire loro gli strumenti per muoversi sicuri nel mondo della rete. Non è facile, ma è fondamentale.

IL CYBERBULLISMO FA PAURA?

Il cyberbullismo fa molta paura. Esso spaventa i bambini e i ragazzi, e i loro genitori. Esso ha alcune caratteristiche lo rendono particolarmente pericoloso.

  • VIRALE. La diffusione in rete di materiale è incontrollabile. Una fotografia o un video inseriti nel web non sono più sotto nostro controllo. La velocità delle condivisioni e la possibilità di salvare il materiale o fare semplicemente uno screenshot dal telefono rende impossibile fermarne la diffusione. Una volta immesso del materiale in rete, vi rimarrà per sempre.

 

  • ANONIMATO. La possibilità di diffondere materiale in maniera apparentemente anonima aumenta ulteriormente il senso di deresponsabilizzazione.

 

  • NON SEI MAI AL SICURO. Nel cyberbullismo la violenza non ha mai fine. Messaggi, mail, video perseguitano le vittime in ogni momento, ininterrottamente, senza sosta. Non c’è più luogo sicuro in cui rifugiarsi quando la prevaricazione diventa insopportabile.

LE DIVERSE FORME DI CYBERBULLISMO

Esistono diverse forme di cyberbullismo, tutte estremamente pericolose. Possiamo distinguere:

 

  • CYBER-STALKING. Quando lo stalking avviene in rete, con molestie, denigrazioni e minacce ripetute, con l’obiettivo di incutere paura alla vittima, il cyberbullismo prende il nome di cyber-stalking.

 

  • DENIGRAZIONE.  Essa comprende lo sparlare di  qualcuno con l’obiettivo di danneggiare la sua reputazione, attraverso i social o la messaggistica istantanea.

 

  • SOSTITUZIONE DI PERSONA. E’ un reato che indica il fingersi un’altra persona, rubando l’identità di qualcuno o inventando un profilo falso.

 

  • RIVELAZIONI. Rientra nel fenomeno anche la diffusione in rete di informazioni private di un’altra persona, compreso il diffonderne immagini o video.

 

  • ESCLUSIONE. Essa comprende l’esclusione di un coetaneo in un gruppo online con il solo scopo di ferirlo ed escluderlo.

 

  • FLAMING. Il falming è una forma di cyberbullismo che comprende la pubblicazione di messaggi violenti e volgari nelle varie chat o sui vari forum. Il fine è quello di innescare battaglie e scontri.

CYBERBULLISMO: IL RUOLO DEGLI ADULTI

Riconoscere e definire quali comportamenti rientrano nel cyberbullismo è molto importante, perché è il primo modo di arginare il fenomeno. Nonostante nel cyberbullismo vi possono essere comportamenti diversi, però, c’è un aspetto che li accomuna: la sofferenza della vittima, quel dolore di una violenza senza fine dalla quale sembra non esserci via d’uscita. Ma, fortunatamente, se si chiede aiuto, la strada per uscire da questo terribile tunnel esiste.

Non possiamo, però, limitarci ad aspettare solo che la vittima chieda aiuto. In quanto adulti siamo tutti responsabili. Per questo è importante conoscere e sapere, informarsi su cosa sia il cyberbullismo e la sua gravità. Gli adulti devono stare attenti a non banalizzare situazioni che, in realtà, possono essere molto gravi. Non necessariamente si tratta di una realtà oggettiva. A volte sì,  ma altre volte, invece, la gravità è tale perché vissuta in questo modo dalla vittima. Il cyberbullismo non è una ragazzata. Non ci siamo passati tutti e non è vero che una volta c’era e nessuno ne soffriva.

Genitori, insegnanti, allenatori e la società adulta in generale, devono prestare attenzione alle dinamiche tra bambini e ragazzi. Non possiamo aspettare che la vittima chieda aiuto. Gli adulti devono diventare abili osservatori della realtà e accorgersi se qualcosa non va. Non è facile, ma è importante impegnarsi a farlo.

 

L’IMPORTANZA DI AIUTARE VITTIME E BULLI NEL CYBERBULLISMO

E’ solo riconoscendo quanto questo fenomeno sia terribile che si può fare prevenzione ed intervento, aiutando vittime e bulli. E’ importante sostenere la vittima, aiutandola a uscire dal circolo di violenza in cui è costretta. Ricostruire piano piano ciò che il cyberbullismo ha distrutto, provando a risanare le ferite provocate da tanto dolore e sofferenza. Allo stesso tempo, anche il bullo deve essere aiutato. Spesso, infatti, dietro a un comportamento di questo tipo si nasconde sofferenza e disagio che non trovano altro modo di esprimersi.

E’ molto importante essere consapevoli della gravità del cyberbullismo. Il cyberbullismo, infatti, non è una ragazzata. Il cyberbullismo uccide.

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO

 

 

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