Farsi ascoltare dai bambini: come fare?

Spesso genitori e insegnanti si chiedono come possono farsi ascoltare dai bambini. Molte volte, infatti, si ha la sensazione di parlare a vuoto. Sembra che i bimbi non ascoltino, non recependo le indicazioni che si sta dando loro. Quante volte capita di dire le cose cento volte e di non ottenere l’attenzione dei bambini? “Vestiti“, “Non picchiare tuo fratello“, “Metti a posto la tua camera” sono solo alcune delle frasi che gli adulti si ritrovano a ripetere tante volte al giorno, spesso senza successo. Come fare, allora, per farsi ascoltare dai bambini? Quale è il modo migliore da adottare?

 

FARSI ASCOLTARE DAI BAMBINI: E’ LA DOMANDA GIUSTA?

E’ giusto chiedersi come farsi ascoltare dai bambini? Cosa si intende realmente con questa domanda? Ci son diverse posizioni rispetto al sistema educativo più efficace da adottare con i bambini. Alcuni sostengono che un atteggiamento autoritario, basato sul rispetto dell’autorità in quanto tale, sia la strada giusta per insegnare ai bambini come comportarsi. In contrapposizione a questo stile educativo troviamo il permissivismo, in cui al bambino è data piena libertà, senza offrigli gli strumenti per gestirla.

Tra queste due posizioni, lo stile educativo autorevole è quello che permette ai bambini di crescere sereni ed equilibrati. I bambini hanno bisogno di regole e di essere guidati nella crescita, fornendo loro gli strumenti per diventare persone libere, in grado di riflettere e di scegliere da sole. E’ solo attraverso un atteggiamento autorevole, infatti, che i bambini possono sperimentare sé stessi, regolati da un contesto accogliente, ma solido.

E’ giusto, dunque, chiedersi come farsi ascoltare dai bambini? Certamente sì, perché è importante offrire ai bambini un luogo  sicuro dove muoversi e sperimentare, prendendone le misure. E’ solo attraverso delle regole, infatti, che i bambini possono crescere felici e trovare il proprio equilibrio. Quello che da adulti si può fare, però, è di cambiare prospettiva nella  domanda.   Spesso, infatti, si pensa che se i bambini non ascoltano la colpa sia loro. In realtà, anche se la responsabilità di non ascoltare ovviamente è loro, questo ci è poco utile. Quello che possiamo fare, invece, è capire come possiamo modificare noi il nostro comportamento per farci ascoltare dai bambini. La responsabilità dell’educazione, infatti, è sempre nell’adulto. E’ l’adulto, infatti, che deve strutturare l’ambiente educativo per quello specifico bimbo. La domanda che possiamo farci, dunque, è cosa possiamo fare noi adulti, per farsi ascoltare dai bambini.

 

COME FARSI ASCOLTARE DAI BAMBINI: QUALCHE CONSIGLIO PRATICO

  • ISTRUZIONI CHIARE. A volte, senza rendersene conto, gli adulti danno delle istruzioni confuse. Anche se ai grandi possono sembrare chiare, infatti, in realtà non lo sono. Occorre calibrare la richiesta all’età del bambino, anche per come viene espressa. Ad esempio, a volte, dire ad un bambino piccolo al mattino “Preparati” rischia di essere non sufficiente: occorre essere più concreti e definire i vari passaggi, in modo che il piccolo sappia con certezza come muoversi. Anche la classica raccomandazione “Fai il bravo” spesso cade nel vuoto, perché per il bambino ha un significato troppo ampio.

 

  • UNA VOLTA SOLA. Spesso, prefigurando il fatto che il bimbo non seguirà le indicazioni, si tende a ripetere le cose più volte. Questo assuefa i bambini, che si aspettano che possono obbedire, eventualmente, dopo la terza volta. Esprimere la propria affermazione una volta sola, invece, aiuta a passare il messaggio che l’indicazione deve essere ascoltata subito.

 

  • UNA RICHIESTA ALLA VOLTA. A volte, le indicazioni che si danno ai bimbi sono troppo ridondanti. Quando si pongono tante richieste, tutte insieme, si rischia di confondere i bambini. Per questo, quando è possibile, è meglio dare un’indicazione alla volta, senza sovraccaricare i bambini di informazioni tutte insieme.

 

  • ASSICURARSI CHE IL BIMBO STIA ASCOLTANDO. Sembra scontato, ma se il piccolo è coinvolto in un’attività molto piacevole, è in compagnia di altre persone o la sua attenzione è completamente assorta da altro, è difficile che recepisca l’informazione che gli stiamo dando o, per lo meno, la sua importanza. Per questo, prima di fare una richiesta, è importante ottenere la sua attenzione, chiedendo si stoppare un attimo la sua attività per dedicare del tempo a quello che gli si sta per dire.

Come farsi ascoltare dai bambini

 

FARSI ASCOLTARE DAI BAMBINI: URLARE SERVE?

A volte, si sente dire che urlare è l’unico modo per farsi ascoltare dai bambini. E’ davvero così? Gridare è realmente efficace?  Forse, esasperati dalla situazione, alzare la voce è l’unico modo per farsi ascoltare dai bambini. Ma non è buona cosa arrivare ad essere esasperati per ottenere dal piccolo ciò che gli è stato chiesto. Per questo, è importante fare in modo di non arrivare ad urlare. L’attenzione dei bambini, infatti, deve essere catturata molto prima.

I bambini sono persone: è importante adottare modi gentili e cortesi. Questo non vuol dire lasciare ai bambini la possibilità di fare quello che vogliono, anzi. Le regole devono essere chiare e ferme. Però può cambiare molto il modo in cui vengono poste. Le indicazioni che vengono date ai bambini sono per il suo bene, dunque anche il modo in cui vengono poste è importante che trasmetta questo messaggio. Ritirare i giochi usati, ad esempio, non è una punizione: semplicemente, si sta insegnando al bambino a tenere in ordine le sue cose e i suoi spazi. E’ un atto d’amore che il bambino deve imparare per sé. Dare indicazioni in maniera serena e tranquilla, spesso, contrariamente a quello che si crede, permette di ottenere maggiori risultati.

 

NON SI RIESCE A FARSI ASCOLTARE DAI BAMBINI? QUANDO ATTIVARSI

Inoltre, sembra banale, ma è importante ricordarsi che i bambini sono delle persone diverse dai loro genitori e dagli insegnanti.  Per questo, è naturale che, a volte, essi dicano di no o si oppongono a certe decisioni. Se in maniera contenuta, questi comportamenti sono indicativi di una crescita sana e di una maturazione psicologica.

Quando, invece, sono costanti e l’autorevolezza dell’adulto non ha nessuna influenza allora, forse, c’è da capire cosa c’è dietro questo comportamento. Può essere spia di un momento di sofferenza o disagio. Il bambino, infatti, può adottare un atteggiamento oppositivo, provocare e cercare di ottenere l’attenzione del mondo adulto. Può essere, invece, un momento particolarmente complesso nella vita della famiglia. In una situazione particolarmente stressante, a volte, come genitori, si fatica a mantenere un sistema educativo coerente, e il piccolo si può trovare confuso di fronte alla situazione.

E’ importante, quindi, attivarsi per capire come affrontare la situazione. Lavorare in questo senso è fondamentale. Trascinare troppo la situazione, infatti, rischia di diventare continua occasione di scontro tra il piccolo e i genitori, comportando stress e sofferenza per entrambi, dando vita a un circolo che si autoalimenta.

 

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Essere genitori è il mestiere più bello del mondo, ma anche il più complesso. Purtroppo, o per fortuna, non c’è il manuale del genitore perfetto. Spesso, inoltre, le indicazioni che vengono date risultano troppo astratte e difficilmente applicabili alla quotidianità.

Ho voluto sintetizzare alcuni punti fondamentali in un ebook, riassumendo alcuni punti fondamentali per prendere spunto per un’educazione volta al benessere dei bambini e dei loro genitori. L’ebook, scaricabile gratuitamente, contiene strumenti e consigli pratici facilmente applicabili nella quotidianità.

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DOTT.SSA ANNABELL SARPATO
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