Giocare alla lotta: perchè piace ai bambini?

Giocare alla lotta è un’attività molto apprezzata dai bambini. Sfide, duelli e finte battaglie sono all’ordine del giorno. Far finta di combattere, senza farsi male, piace molto ai bimbi, sia ai più piccoli che ai più grandicelli. Dai primi anni fino all’adolescenza, infatti, scherzare con il gioco fisico è una delle attività preferita dai bambini. I genitori, invece, non sempre apprezzano questo tipo di gioco, che viene visto come violento e pericoloso. La maggiore parte degli adulti, infatti, teme che il gioco possa degenerare e che i bimbi possano farsi male, non consapevoli del senso del limite. Inoltre, spesso si pensa che giochi di questo tipo possono favorire l’insorgere dell’aggressività nei piccoli, determinando comportamenti violenti anche in contesti non ludici.

I bambini spesso giocano con i coetanei al Wrestling, alla lotta dei cuscini o ai gavettoni d’acqua. Ogni occasione è buona per saltarsi in spalla e correre a perdifiato, rotolando insieme giù da qualche discesa nel prato. Giocare alla lotta è uno dei divertimenti più spassosi per i bimbi, che, senza farsi male, fingono di fare a botte. Il gioco della lotta è uno dei giochi che piace tanto anche ai papà, che spesso si divertono con i bambini a suon di cuscinate.

 

GIOCARE ALLA LOTTA: A COSA SERVE?

Spaventati da un gioco che può rivelarsi violento, spesso gli adulti bloccano la lotta tra bambini per paura che i piccoli possano farsi male. In realtà, però, giocare alla lotta può essere molto utile. Addirittura, esso può rivelarsi uno strumento importante per la crescita dei piccoli. Una certa dose di aggressività sana, infatti,  rientra in ogni fase dello sviluppo dei bambini, soprattutto prima dei sei anni di età. Il gioco della lotta, quindi, può aiutare a scaricare la tensione, la rabbia e l’aggressività. Tutto questo in un contesto protetto, senza farsi male, perché inserito in una situazione di gioco.

Giocare alla lotta permette anche di conoscere meglio sé stessi e gli altri. Inoltre, consente di esplorare i propri e altrui punti di forza e di debolezza. Giocando, infatti, i bimbi sperimentano i propri limiti e quelli del proprio compagno di avventure. I giochi dove è presente una certa dose di aggressività, dunque, non esprimono cattiveria, ma un tentativo dei bambini di conoscersi e sperimentare il rapporto con gli altri.

I bambini, inoltre, comprendono bene la distinzione tra realtà e fantasia. Capiscono, infatti, che il gioco è solo una simulazione. Spesso i genitori si preoccupano che giochi che permettono di esprimere aggressività possano influire a far crescere bambini aggressivi, ma in realtà può essere vero il contrario. A volte, infatti, reprimere forme di aggressività sana può essere controproducente. Ad esempio, si potrebbe rischiare di fomentare la rabbia e la frustrazione che, a loro volta, possono amplificare l’aggressività. I bambini, dunque, sanno che è un gioco e, come tale, lo vivono e lo sperimentano.

giocare alla lotta

COME GIOCARE ALLA LOTTA IN MANIERA COSTRUTTIVA?

  • GIOCO. Il gioco della lotta è, appunto, un gioco. Esso permette di sviluppare abilità motorie e cognitive. Giocare alla lotta prevede anche lo sviluppo della creatività. Come per i cuccioli di animali, giocare in questo modo aiuta a dosare la propria aggressività, a gestirla e ad affrontarne le conseguenze. Giocare alla lotta, infatti, serve ad acquisire il controllo sulla propria aggressività incanalandola entro comportamenti socialmente accettabili, in quanto ritualizzati e inoffensivi. Il gioco fisico consente di controllare gli effetti del proprio comportamento sull’ambiente fisico e sociale. Il gioco, dunque, consente di creare uno spazio sperimentale in cui si possono mettere alla prova i propri comportamenti, sospendendone le conseguenze.

 

  • SICUREZZA. Il gioco della lotta deve essere fatto in un luogo sicuro e protetto, per evitare che inavvertitamente ci si possa fare male. Una battaglia di cuscini sul tappeto, ad esempio, può essere un modo simpatico per giocare alla lotta. Anche la scelta di uno spazio specifico aiuta a contestualizzare il giocare alla lotta in un terreno di finzione.

 

  • PRESENZA DI UN ADULTO. La sorveglianza di un adulto è molto importante per osservare il gioco e supervisionare la situazione se sembra degenerare. A volte, infatti, questo può accadere. Il ruolo dell’adulto è funzionale per porre dei limiti entro cui i bambini si possono muovere.

 

  • PARTECIPARE. E’ importante farsi coinvolgere dai bambini, magari partecipando ad una estenuante lotta di cuscini o in una divertentissima lotta di gavettoni d’acqua. Ai bambini piace molto giocare alla lotta con mamma e papà, perché consente loro di mettersi alla prova e sperimentarsi. La forza fisica di un adulto è diversa da quella di un bambino, ma i piccoli sanno che l’adulto non farebbe mai loro del male ed è capace ad autoregolarsi. Per questo, mettersi alla prova con chi ha forza fisica maggiore diventa più stimolante.

GIOCARE ALLA LOTTA: PIACE ANCHE ALLE BAMBINE?

E’ un pregiudizio sociale quello che alcuni giochi siano per femmine e altri per maschi. Spesso si accetta di più che sia un bimbo a voler giocare alla lotta, piuttosto che una bambina. Ma non è così. Nella cultura occidentale giocare alla lotta è un gioco dell’infanzia considerato maschile. In altre culture, invece, non sono state riscontrate differenze di genere, anzi. In alcuni casi, al contrario, è stata notata una preferenza del gioco fisico nelle bambine rispetto ai maschi.

I giochi vanno bene indistintamente per bambini e bambine. Molto dipende dal temperamento, dagli interessi e dalle abitudini del piccolo. A livello sociale, inoltre, l’influenza è notevole. La scelta dei giochi dipende non solo da fattori interni, ma anche da variabili sociali e relazionali. Entrano in gioco le aspettative degli adulti, la pressione dei pari e l’influenza dei media. La pubblicità, ad esempio, riveste un ruolo molto importante nell’influenzare la scelta dei giochi nei bambini. Tendenzialmente si pensa che i bambini prediligano giochi più movimentati e caotici, mentre che le bambine amino giochi che coinvolgono meno il piano fisico. Ma non è così. Sono considerazioni generali e stereotipiche, influenzate dalla cultura.

Giocare alla lotta può piacere sia ai bambini che alle bambine. Può essere il gioco preferito in alcuni momenti dello sviluppo o per tutta l’infanzia. Se gestito nella maniera corretta, infine, giocare alla lotta può essere un’attività utile e funzionale, per una crescita serena ed equilibrata.

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO

 

Commenti