Parlare con i bambini e farsi ascoltare: come fare?

Come farsi ascoltare dai bambini

Parlare con i bambini è fondamentale, ma spesso la sensazione è che essi fatichino ad ascoltare ciò che abbiamo da dire loro. Molte volte sembrano distratti, oppure appaiono ascoltare, ma poi dimenticare subito cosa abbiamo detto loro. Spesso, quindi, genitori e insegnanti si chiedono come possono fare per farsi ascoltare realmente dai più piccoli. Nell’intervista rilasciata per Mamma Mag ho provato a riflettere sull’importanza di parlare con i bambini e farsi ascoltare da loro in maniera costruttiva.

Quando si parla di come farsi ascoltare dai bambini è importante porsi nella prospettiva più funzionale. Spesso, infatti, si pensa che se i bambini non ascoltano la colpa sia loro. In realtà, anche se la responsabilità di non ascoltare ovviamente è loro, questo ci è poco utile. Quello che possiamo fare, invece, è capire come possiamo modificare noi il nostro comportamento per farci ascoltare dai bambini. La responsabilità dell’educazione, infatti, è sempre nell’adulto. E’ l’adulto, infatti, che deve strutturare l’ambiente educativo per quello specifico bimbo. La domanda che possiamo farci, dunque, è come possiamo parlare con i bambini per farci ascoltare.

  • PARLARE CON I BAMBINI CON ISTRUZIONI CHIARE

A volte, senza rendersene conto, gli adulti danno delle istruzioni confuse o poco comprensibili per l’età o il livello di sviluppo del bambino. Ad esempio, dire  “Preparati” può essere un’indicazione troppo vaga per un bambino piccolo; quell’istruzione, infatti, rischia di non essere sufficiente. Può essere importante, invece, essere più concreti e definire i vari passaggi, in modo che il bimbo sappia con certezza come muoversi. Anche la classica raccomandazione “Fai il bravo” spesso cade nel vuoto, perché per il bambino ha un significato troppo ampio.

 

  • PARLARE CON I BAMBINI DICENDO LE COSE UNA VOLTA SOLA

Spesso, prefigurando il fatto che il bimbo non seguirà le indicazioni, si tende a ripetere le indicazioni più volte. Questo rischia di assuefare i bambini, che si aspettano che possono obbedire, eventualmente, dopo la terza o quarta volta che gli viene detto cosa fare. Esprimere la propria affermazione (ove possibile) una volta sola, invece, aiuta a passare il messaggio che l’indicazione deve essere ascoltata fin da subito.

 

  • FARE UNA RICHIESTA ALLA VOLTA

A volte, le indicazioni che si danno ai bimbi sono troppo ridondanti. Quando si pongono tante richieste, tutte insieme, si rischia di confonderli e aumentarne la confusione. Per questo, quando è possibile, è meglio dare un’indicazione alla volta, senza sovraccaricare i bambini di troppe informazioni tutte insieme.

 

  • PARLARE CON I BAMBINI ASSICURANDOSI CHE STIANO ASCOLTANDO

Sembra banale, ma se il piccolo è coinvolto in un’attività molto piacevole, è in compagnia di altre persone o la sua attenzione è completamente assorta da altro, è difficile che recepisca l’informazione che gli stiamo dando o, per lo meno, la sua importanza. Per questo, prima di fare una richiesta, è importante ottenere la sua attenzione, chiedendo si stoppare un attimo la sua attività per dedicare del tempo a quello che gli si sta per dire.

 

  • EVITARE DI URLARE

Parlare con i bambini senza urlare non è sempre semplice. A volte sembra l’unico modo per farsi ascoltare da loro. Forse, esasperati dalla situazione, alzare la voce è l’unico modo per farsi ascoltare dai bambini. Ma non è buona cosa arrivare ad essere esasperati per ottenere dal piccolo ciò che gli è stato chiesto. Per questo, è importante fare in modo di non arrivare ad urlare. L’attenzione dei bambini, infatti, deve essere catturata molto prima.

 

I bambini sono persone: è importante adottare modi gentili e cortesi. Questo non vuol dire lasciare ai bambini la possibilità di fare quello che vogliono, anzi. Le regole devono essere chiare e ferme. Però può cambiare molto il modo in cui vengono poste. Le indicazioni che vengono date ai bambini sono per il suo bene, dunque anche il modo in cui vengono poste è importante che trasmetta questo messaggio. Ritirare i giochi usati, ad esempio, non è una punizione: semplicemente, si sta insegnando al bambino a tenere in ordine le sue cose e i suoi spazi. E’ un atto d’amore che il bambino deve imparare per sé. Dare indicazioni in maniera serena e tranquilla, spesso, contrariamente a quello che si crede, permette di ottenere maggiori risultati.

 

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO
Commenti