Anche le mamme si arrabbiano: come gestire la propria rabbia?

Nella nostra società dove tutto sembra lecito, ci sono ancora degli argomenti di cui si fa fatica a parlare. Tra questi, sicuramente la rabbia delle mamme. Sembra superfluo doverlo dire, ma anche le mamme si arrabbiano. Vi è l’idea, infatti, che la mamma ideale non si arrabbi mai. Sempre calma e paziente, ha sempre la parola giusta da dire al momento giusto, anche quando un monaco zen riuscirebbe a perdere le staffe. La mamma perfetta ha sempre il sorriso sulle labbra e sa come affrontare qualsiasi situazione. Ma è davvero così? Le mamme perfette non si arrabbiano mai? E’ possibile? E’ sano? No, non lo è. Anche le mamme si arrabbiano. Tutte. L’importante, però, è ciò che si fa della propria rabbia. E’ questo, infatti, a fare la differenza.

 

ANCHE LE MAMME SI ARRABBIANO: ED E’ SANO COSI’

Anche le mamme si arrabbiano, come tutti gli essere umani. Di fronte ai capricci dei bambini, per l’imprevisto che scombussola i piani, per l’impossibilità di gestire tutto. Per l’educazione dei figli che, sebbene uno ce la metta tutta, sembra non essere mai adeguata alle aspettative che si hanno. Succede a tutte. E più si cerca di far meglio, più la situazione sembra sfuggire di mano. Come in una sorta di domino cinese. E allora la rabbia inizia a montare, autoalimentandosi.

Spesso, infatti, di fronte all’emozione della rabbia, ne consegue anche un forte senso di colpa e un profondo senso di inadeguatezza. Aumenta così, la rabbia verso se stesse, sentendosi inadeguate nel proprio ruolo. Questo però, oltre a essere frustrante, è sbagliato. Anche le mamme si arrabbiano, infatti, ed hanno diritto a farlo. Come in ogni rapporto umano, anche quello tra madre e figlio comporta vissuti ambivalenti. Non si mette in dubbio l’amore che una mamma prova per il suo bimbo, ma è assolutamente fisiologico che ci siano momenti in cui ci si arrabbia e si perde la pazienza.

Come tutte le relazioni, anche quella tra madre e figlio richiede un continuo riassestarsi di un equilibrio dinamico. La rabbia, dunque, è un’emozione legittima, presente in un tutti i rapporti. Quello che, però, fa la differenza è come essa viene gestita. Essa può essere gestita in maniera funzionale, e diventare una preziosa alleata oppure, al contrario, diventare distruttiva.

 

Anche le mamme si arrabbiano

 

ANCHE LE MAMME SI ARRABBIANO: COME GESTIRE QUESTI MOMENTI?

Più volte si è detto che ciò che fa la differenza è il modo in cui viene gestita la rabbia. Ecco di seguito alcune riflessioni su come trasformarla in un’alleata vincente.

 

  • NON REPRIMERE LA RABBIA

Chissà chi ci ha insegnato che la rabbia è un’emozione negativa. La rabbia, al pari delle altre emozioni, è un sentimento naturale, adattivo, e molto importante per il proprio benessere. Basti pensare a cosa succederebbe se non ci si arrabbiasse mai. Come detto in precedenza, infatti, è il modo in cui la rabbia viene gestita a fare la differenza. Cercare di reprimerla serve solo a farla implodere. Trovare il modo migliore per dare voce a questa emozione, invece, può essere davvero molto utile. Prendere consapevolezza della forte emozione che sta prendendo il sopravvento, capire cosa sta succedendo e trovare il proprio modo per farvi fronte diventa fondamentale. Staccare la spina, ad esempio attraverso attività fisica e rilassamento, può essere molto utile.

 

  • FERMARSI

La rabbia, quando è molto intensa e persistente, può essere una grande alleata. Essa rappresenta un segnale di allerta che indica che occorre fermarsi un attimo, prendere aria e capire meglio la situazione, forse eccessivamente ricca di stress. Essere genitore è il mestiere più bello del mondo, ma anche il più complesso. Leggere le proprie emozioni come strumenti in grado di farci comprendere qualcosa che sentiamo, ma di cui forse non siamo (o non vogliamo) essere consapevoli è importante. Non sempre è facile fermarsi, ma, a volte, è importante farlo, per il benessere proprio, dei bambini e della propria famiglia.

  • COMUNICARE

Parlare di quello che succede è sempre un ottimo consiglio, anche con i bambini molto piccoli. Se la mamma è molto arrabbiata per qualche episodio che è successo, può spiegare al bimbo la forte emozione che sta provando. Con le parole adeguate all’età e al livello di sviluppo del piccolo, è possibile comunicare al bambino che quell’episodio ha suscitato quest’emozione. Se ne parla in maniera tranquilla, con tono sereno. Si può spiegare, inoltre, la necessità, ad esempio, di affrontare l’argomento più tardi.

Parlare di emozioni è uno degli strumenti più importanti nell’educazione dei figli. Ovviamente, è più facile riflettere sulla gioia e sulla felicità, ma è importante affrontare anche sentimenti come la rabbia e la tristezza. Anzi, forse è qui che ce n’è più bisogno. In questo modo, infatti, si offre anche un insegnamento utile ai propri bambini su come esprimere in maniera funzionale le proprie emozioni, anche se complesse.

 

ANCHE LE MAMME SI ARRABBIANO: COSA FARE SE SUCCEDE SPESSO

Quando la rabbia sembra prendere il sopravvento, è molto intensa e gli episodi sono frequenti è utile ritagliarsi uno spazio per sé. Prendersi del tempo per condividere quello che si sta provando con una persona esperta, che sappia accogliere questo momento di forte stress, è una risorsa molto importante. Essere genitore è il mestiere più complesso del mondo, e anche se le soddisfazioni sono tante, spesso ci si sente inadeguati e impreparati.

Spesso si ha paura di confrontarsi con qualcuno, perché si teme di risultare inadeguate. Una delle domande più ricorrenti che le mamme mi pongono è “Perché le altre ce la fanno e io no? Perché a me sembra sempre tutto così difficile?”. Contrariamente a quello che si pensa, questa è una domanda molto diffusa. Ciò rimanda all’idea che le competenze educative siano qualcosa di naturale, scontato, che compaiono automaticamente nel momento in cui si mette al mondo un bambino. In realtà, non è così.

Il proprio modo di stare con il bambino è qualcosa che si costruisce nel tempo, che deve essere continuamente messo in discussione, calibrato, ri-costruito. Occorre, inoltre, tenere in considerazione una serie di variabili che complessificano al situazione: le caratteristiche dei genitori, quelle dei bambini, il contesto, il momento di sviluppo  del piccolo e molte altre variabili. Per questo, riflettere e confrontarsi può essere molto utile per crescere come genitore.

In conclusione, è importante lavorare sull’idea che il genitore perfetto non esiste, anzi. Solo quando viene meno l’idealizzazione di questo ruolo, infatti, la relazione tra madre e bambino diventa autentica e matura.

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO
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