Come affrontare il momento delle pagelle?

Spesso i genitori mi chiedono come affrontare il momento delle pagelle con i propri figli. Da sempre il tema dei voti a scuola ha visto alternarsi posizioni anche molto contrastanti tra loro. Molti studiosi sostengono che la valutazione numerica (ad esempio, da 0 a 10) sia la più utile. Altri, invece, propendono per il giudizio (bravo, discreto, sufficiente e così via). Altri ancora, infine, riflettono sull’importanza di eliminare definitivamente i voti dal sistema scolastico. Ci sono diverse proposte, dall’uso delle emoticon all’utilizzo di colori diversi, che vedono confrontarsi diverse opinioni. Il nostro sistema attuale, però, prevede la presenza di una votazione e, dunque, dobbiamo capire come affrontare il momento delle pagelle.

 

PERCHE’ E’ IMPORTANTE CAPIRE COME AFFRONTARE IL MOMENTO DELLE PAGELLE?

Per quanto la pagella, spesso, non dica nulla di nuovo ai bambini o ai ragazzi, la loro consegna ha un valore particolare. I bambini, infatti, sono consapevoli del loro rendimento scolastico durante l’anno, ma la pagella simbolicamente rappresenta qualcosa di molto importante. La pagella, infatti, rappresenta la prima valutazione esterna ufficiale. Essa è un documento che mette nero su bianco i risultati scolastici del bambino. E’ un giudizio e, come tale, è ricco di significati.

Tutti noi, inevitabilmente, costruiamo la nostra identità anche attraverso i rimandi che gli altri ci danno di noi. In alcuni bambini questo è più marcato, in altri più sottile. La scuola rappresenta un contesto di vita in cui i piccoli passano molto tempo e investono tante energie. La pagella, quindi, per quanto alcuni bambini possano far finta di non preoccuparsene, è un momento di forte impatto. Ci sono alcuni bimbi che vivono il momento con angoscia e preoccupazione. Altri che fingono di non preoccuparsene. Altri ancora, la attendono con trepidazione per dimostrare la loro bravura. Tutte queste situazioni, nella loro diversità, ci danno modo di comprendere che il momento delle pagelle ha sempre un significato intenso, anche laddove non è così evidente.

Inoltre, è importante ricordare che la pagella ha un significato particolare perché coinvolge anche le aspettative dei genitori. I bambini sentono, più o meno esplicitamente, le aspettative di mamma e papà. Inevitabilmente, ciò ha un significato per il piccolo, che sente che il giudizio della scuola influenzerà anche l’idea che i suoi genitori hanno di lui.

COME AFFRONTARE IL MOMENTO DELLE PAGELLE?

Il momento della pagella, dunque, è un momento di bilanci. La pagella, però, non è da considerarsi la “resa dei conti”. Essa dovrebbe, invece, essere letta come uno strumento utile per fare il punto della situazione rispetto all’andamento scolastico. Se intesa come una fotografia della situazione da cui ripartire, essa diventerà un’alleata fondamentale per lo studio. Così intesa, infatti, la pagella assume un significato molto diverso, non finalizzato a se stesso come, invece, spesso accade.

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3 CONSIGLI PRATICI SU COME AFFRONTARE LE PAGELLE DEI BAMBINI

  • NON E’ UN GIUDIZIO SUI BAMBINI. E’ importante trasmettere il messaggio che il voto è riferito a quanto è stato appreso, e non un giudizio sulla loro persona. Questo vale sia con voti discreti, ma anche con voti ottimi. Frasi come “Che bravo che sei!” di fronte a un del 10 trasmette il messaggio che il bambino è bravo perché ha portato a casa un bel voto. E cosa succederà se nella verifica seguente il risultato non sarà altrettanto brillante? Lodare su quanto viene fatto, invece, è molto importante. Occorre evidenziare non solo il risultato, però, ma anche l’impegno e la motivazione. E’ il processo, e non solo il risultato, a dover essere premiato.

 

  • IL VOTO E’ PARZIALE. Il voto è una fotografia statica del momento. Esso non può sintetizzare tutto ciò che sta dietro a nove mesi di scuola. Il voto da una fotografia da cui partire, a cui va necessariamente associato il colloquio con le insegnanti, che potranno delineare al meglio i punti di forza e le lacune del bambino. Le moderne pagelle online, dunque, sono ottime perché permettono di risparmiare carta e inchiostro, ma devono necessariamente essere associate ad incontri approfonditi tra insegnanti e genitori.
  • MOMENTO DI DIALOGO E CONFRONTO. La pagella è un ottimo strumento per parlare di scuola con i propri figli. Non in senso inquisitorio o punitivo, ma bensì come spunto di riflessione. La pagella, in ogni caso, può essere un punto di partenza per partire dalle lacune e riprendere in mano la situazione. La pagella può servire per migliorare l’organizzazione quotidiana allo studio e il metodo di studio adottato. Essa deve essere intesa, infatti, come uno strumento di crescita, in grado di aiutare a migliorare il rendimento scolastico e la motivazione allo studio.

 

COME AFFRONTARE IL MOMENTO DELLE PAGELLE: EVITARE LE PUNIZIONI

Quando arriva una pagella non brillantissima, spesso i genitori rimangono delusi. Può capitare, inoltre, che mettano in atto punizioni e castighi, sperando che questi spingano i bambini a impegnarsi di più. Punendo i bambini, però, non si considera che il protagonista della vita scolastica non siamo noi adulti. La delusione e il dispiacere dei genitori è normale. Il ragazzo poteva impegnarsi di più, si poteva fare qualcosa, e via dicendo. Ma, purtroppo, è andata così e non si può fare nulla su quello che è stato. Si può, invece, iniziare a capire come muoversi per i mesi futuri, per proseguire al meglio il proprio percorso scolastico.

Non è facile capire come affrontare il momento delle pagelle meno brillanti. Spesso i bambini, anche se non lo danno a vedere, sono più delusi degli adulti. Fingere che non importa nulla può essere una difesa dei ragazzi. La punizione non è costruttiva e non dice nulla su cosa fare per recuperare eventuali lacune. Sgridarli o accusarli di non impegnarsi abbastanza, inoltre, oltre a ferirli ulteriormente rischia anche di minare la loro autostima, incappando in un circolo vizioso, da cui con il tempo è difficile uscire. Analizzare insieme cosa è successo durante l’anno, investendo sulla motivazione e lavorando sulle eventuali difficoltà, invece, potrebbe rivelarsi la mossa vincente per ripartire con il piede giusto.

 

COME AFFRONTARE IL MOMENTO DELLE PAGELLE: NON RIESCE O NON HA VOGLIA?

Non è facile, senza approfondimenti specifici, capire se un bambino non è sufficientemente motivato o se fa fatica a studiare. In realtà, però, è la domanda stessa che, per essere funzionale, deve essere cambiata. Forse conviene chiedersi “Come fare in modo che il bimbo apprenda?“. Ponendosi questa domanda, sia che si tratti di mancanza di motivazione, difficoltà nello studio o un disturbo specifico, siamo orientati all’azione.

Anche laddove il bimbo abbia tutte le capacità per affrontare bene l’anno scolastico, ma non è presente la motivazione, si tratta  di una situazione da affrontare. Non basta dire “Devi impegnarti di più”. Se il bimbo non si impegna a scuola, occorre capire come rispondere in maniera adeguata alla situazione, stimolandolo e avvicinandolo maggiormente all’amore per il sapere.

Altre volte, invece, può trattarsi in una difficoltà negli apprendimenti. Non necessariamente un disturbo specifico, ma anche altre difficoltà, che tendono a influenzare i risultati scolastici. Anche in questi casi, anche se non è presente una diagnosi, occorre capire come far fronte alla situazione. Se, invece, le difficoltà dei bimbi negli apprendimenti sembrano essere più radicate, allora può essere utile un approfondimento, che permette di fotografare le aree da potenziare e i punti di forza del bimbo.

 

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO
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