Spiegare il terrorismo ai bambini: come fare?

Il terrorismo sta riuscendo nel suo intento. Esso crea panico e terrore in tutti noi, grandi e piccini. Gli adulti sono spaventati dagli attacchi che, sempre più quotidianamente, colpiscono città e persone in maniera del tutto improvvisa. L’imprevedibilità degli attacchi li rende, se possibile, ancora più angoscianti e ulteriormente terribili. Anche i bambini, al pari degli adulti, non sono immuni da questo fenomeno. Anzi. I piccoli, infatti, assorbono come spugne questo clima di tensione. Anche laddove i genitori preferiscano non parlare di queste cose davanti ai bambini, inevitabilmente le informazioni arrivano anche a loro. Diventa fondamentale, dunque, spiegare il terrorismo ai bambini.

Spiegare il terrorismo ai bambini è molto importante per evitare che essi si diano delle spiegazioni erronee sul fenomeno. Inoltre, è fondamentale gestire l’aspetto emotivo che, di fronte a episodi di questa portata, è necessariamente forte.

 

COME SPIEGARE IL TERRORISMO AI BAMBINI: PRIMA DI TUTTO ASCOLTARE

Ancora prima di domandarsi come spiegare il terrorismo ai bambini è importante ascoltare. E’ da qui che bisogna partire. Sembra scontato, ma presi da quale spigeazione può essere migliore rispetto ad un’altra, spesso ci dimentichiamo di aiutare i bambini a dar voce ai loro pensieri e alle loro emozioni. Ascoltarli e accogliere ciò che hanno da dire è fondamentale. E’ questo, prima di qualsiasi spiegazione, a essere essenziale. Si parte da qui. Che vogliono dirci? Cosa pensano di quello che è successo? Cosa stanno provando? E’ importante empatizzare con loro, comprendere la loro paura e la loro angoscia. Anche perché l’angoscia di fronte a certi fatti è più che comprensibile, anche per i bambini.

A volte, per la nostra paura di non saper rispondere, si tende a coprire gli eventi. “E’ un film” o “E’ tutta una finzione” può sembrare una risposta facile che, per il momento, tiene i bambini lontani dalla triste realtà. Purtroppo, però, i bambini si accorgono subito che qualcosa non torna e, a posto di non pensarci più, il rischio è che questi eventi suscitino ancora più curiosità e timore.

L’attenzione, dunque, deve essere rivolta più alle emozioni che il piccolo prova, più che ai fatti in sè. E’ quelle che devono essere accolte e ascoltate.

 

COME SPIEGARE IL TERRORISMO AI BAMBINI?

  • NON CREARE MISTERO. E’ importante evitare di creare un alone di mistero o di tacito silenzio su fatti di questa portata. Tragiche notizie di questo tipo hanno una risonanza mediatica enorme. Il rischio, infatti, è quello di indurre i bambini a non fare domande e, di conseguenza, tenersi dentro sentimenti di ansia e preoccupazione. Quando i bimbi non si sentono liberi di fare domande, provano a darsi delle risposte da soli. In questo modo, però, rischiano di venire travolti dagli eventi o di alimentare fantasie errate. Anche se ci piacerebbe proteggere i bambini, purtroppo, le informazioni arrivano anche ai più piccoli.

 

  • ASCOLTARE. E’ importante rispondere alle domande dei bambini, in base all’età e al loro livello di sviluppo. Occorre utilizzare parole semplici e chiare, evitando di scendere in dettagli macabri o inutili. Trasmettere empatia, accoglienza e comprensione anche a livello emotivo diventa fondamentale per accogliere paure e preoccupazioni dei bambini. Ciò, inoltre, limita le ripercussioni a livello comportamentale e somatico. I bambini infatti, esprimono ansia e preoccupazioni anche a livello fisico, con frequenti mal di pancia o dolorosi mal di testa.

 

  • NIENTE DETTAGLI INUTILI. Telegiornali e mezzi di comunicazione ci bombardano con dettagli macabri che esacerbano le nostre angosce e paure. E’ bene proteggere i bambini dalle immagini ripetitive dei telegiornali, evitando di esporli a dettagli indicibili. Alcuni servizi, infatti, sono estremamente pesanti emotivamente: si pensi ai filmati reali o alle testimonianze dei sopravvissuti. Testimonianze, immagini e parole possono rimanere impresse nella mente dei bambini, che, se non hanno modo di essere elaborare, faticano a trovare un senso. Per questo la visione dei telegiornali, per i bambini più grandi, può essere utile, ma solo se accompagnata da un confronto e una condivisione con l’adulto.

spiegare il terrorismo ai bambini

SPIEGARE IL TERRORISMO AI BAMBINI: COME RENDERLO UN’OCCASIONE DI CRESCITA

E’ normale rimanere spiazzati di fronte a certe domande dei bambini. Con la loro schiettezza e profondità, infatti, spesso ci mostrano un’immensa sensibilità. Le domande dei bambini, spesso, fanno rimanere gli adulti senza parole. A volte, nel vero senso della parola. Non sempre, infatti, è possibile rispondere agli interrogativi dei più piccoli. Questo, perché, purtroppo a volte non ci sono risposte. E, a malincuore, non possiamo darne nemmeno ai bambini, anche se ci piacerebbe tanto.

Per provare a superare quella sensazione di impotenza che attanaglia tutti noi di fronte a attacchi terroristici, dobbiamo provare a utilizzare questi eventi come occasione di crescita. Focalizzare l’attenzione su cosa possiamo fare tutti noi per essere persone migliori, aiuta ad assumere una posizione attiva e proattiva, orientata al fare. Ciò ci rende in qualche modo protagonisti attivi in queste vicende terribili. Spiegare il terrorismo ai bambini può essere occasione per riflettere insieme. Anche condividere le emozioni provate aiuta a superare il senso di impotenza che ci attanaglia. Poter parlare di temi così forti, inoltre, permette di collaudare un rapporto di fiducia e apertura al dialogo e al confronto.

Da una parte, spiegare il terrorismo ai bambini quando iniziano a diventare più grandicelli è anche corretto. Spiegare cosa sta succedendo aiuta i ragazzi ad avere informazioni circa la realtà, accompagnandoli a una reale comprensione degli eventi. Non sempre è possibile dare una spiegazione a quello che sta succedendo o trovare risposte alle domande dei bambini, ma poterne parlare diventa fondamentale per la serenità dei bimbi.

 

QUANDO SPIEGARE IL TERRORISMO AI BAMBINI NON BASTA

A volte, le emozioni che si provano di fronte a certi tragici eventi sono talmente travolgenti che possono trasformarsi in vera propria ansia. A volte, possono svilupparsi veri e propri attacchi di panico. Ciò può condizionare la vita del piccolo e, di conseguenza, della sua famiglia. Il bimbo sembra non essere più sereno e fatica a trascorrere la quotidianità come ha sempre fatto.

Cosa fare di fronte ad un’angoscia che si fatica a contenere? In questi casi può essere utile rivolgersi ad un’esperto che possa aiutare il bambino a far fronte a queste emozioni travolgenti e aiutare i genitori a gestire al meglio la situazione.

 

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO
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